Qual’è il miglior ospedale per partorire a Roma?

Molte volte, non si ha modo di scegliere l’ospedale in cui partorire: i bambini, infatti, possono nascere anche prima o dopo il tempo previsto, forse anche quando le madri non sono in casa, ed allora si deve andare all’ospedale più vicino. Tuttavia, è bene sempre organizzarsi, valutando in quale ospedale recarsi, oltre ad avere la borsa pronta per l’ospedale.

Gli ospedali in cui partorire

La prima domanda da farsi, quando si sceglie la struttura in cui partorire, è: andare in clinica o in un ospedale? Sono valide entrambe, ma è bene che siano di secondo livello (superiori in quanto a tecnologie e organizzazioni dal primo).

Tra le strutture ospedaliere di Roma, che hanno un buon reparto di neonatologia, sono: il Policlinico Umberto I, l’Ospedale San Pietro Fatebenefratelli, il San Giovanni Calibita Fatebenefratelli Isola Tiberina, l’Ospedale San Giovanni Addolorata, il Policlinico Gemelli, l’Ospedale San Camillo, il Policlinico Casilino, l’Ospedale San Filippo Neri e l’Ospedale Sant’Eugenio.

Essendo degli ospedali, i reparti sono aperti ventiquattro ore su ventiquattro, e molti optano per l’anestesia epidurale. Alcuni optano per la banca del latte materno (come l’Ospedale San Giovanni Addolorata) o per la donazione del sangue cordonale (come il Policlinico Gemelli).

Se si decide di partorire in ospedale, è bene frequentarvi anche i corsi pre-parto, al fine di formare un buon rapporto tra le pazienti e gli ostetrici che li assisteranno.

Per quanto riguarda le cliniche, se ne possono elencare tre ben accreditate. Una di queste è la casa di cura Città di Roma, aperta nel 1967, dove la madre ha tutte le comodità e ha la possibilità di prendere una stanza singola. In questa clinica, si effettua anche l’anestesia epidurale, con la previa visita, ed è possibile donare il sangue cordonale.

La clinica Santa Famiglia, nel rione Prati, dove si può partorire gratuitamente, anche con l’anestesia epidurale, ed a seconda delle necessità, la partoriente può decidere i vari modi in cui si può partorire, come il parto sulla sedie olandese o accovacciato.

La Fabia Mater, aperta ventiquattro ore su ventiquattro, esegue l’anestesia epidurale, previa visita, pagando sessantacinque euro, e offre anche la possibilità di optare per il parto in acqua.

A queste si possono aggiungere anche cliniche private con reparti ginecologici ed ostetrici, come la clinica Mater Dei, la casa di cura Quisisana e Villa Mafalda.

Come scegliere l’ospedale dove partorire

Quando si sceglie la struttura dove partorire, non solo si devono considerare i costi, i livelli e la vicinanza, ma anche altri fattori. Ad esempio, è meglio evitare gli ospedali e le cliniche dove si tengono meno di cinquecento parti l’anno: di solito, sono meno attrezzate di alte.

E’ necessario scegliere una struttura dove si esegue l’epidurale. Anche se sembra scontato trovarlo, alcune cliniche ed ospedali non lo eseguono. Un buon modo per conoscere la struttura, e capire se è aperta ventiquattro ore al giorno, si esegue l’epidurale, se il padre può assistere al parto, etc, è bene frequentare i corsi pre-parto. Tra queste caratteristiche, è bene assicurarsi che ci sia anche il rooming in, ovvero che si abbia la possibilità di tenere il proprio bambino nella stanza, in quanto può facilitare l’ora dell’allattamento.