Ovodonazione: che cos’è? Come funziona?

La ricezione ovocitaria, anche conosciuta come ovodonazione, è una tecnica di riproduzione assistita nella quale il gamete della donna viene fornito da una donna diversa da quella che riceverà l’embrione. Si tratta di un ciclo di FIV dove vengono fecondati gli ovociti della donatrice con il seme del partner della ricevente. Scopriamo come funziona questo trattamento e quando viene consigliato.

Quando è consigliata l’ovodonazione?

L’ovodonazione viene consigliata dagli specialisti quando:

  • non si possiedono ovuli propri ad esempio, nel caso in cui la donna si trovi in menopausa, naturale oppure indotta da trattamenti medici oppure chirurgici, per via di tumori o altre problematiche;
  • vi è un possibile rischio di un’eventuale trasmissione di malattie ereditarie;
  • i gameti sono di scarsa qualità, una possibilità che può presentarsi in donne di età superiore ai 45 anni, che presentano insufficienza ovarica oppure che si sono sottoposte a cicli di FIV con esito negativo o che abbiano avuto aborti frequenti.

Per la realizzazione di questo trattamento l’età massima della ricevente, secondo gli esperti, non deve superare i 50 anni, qualora venga confermato il buono stato di salute. Molte donne che decidono di intraprendere questo trattamento si rivolgono a cliniche specializzate spagnole, dove la legge che autorizza e disciplina la donazione di ovociti è la Legge 14/2006.

Come vengono selezionate le donatrici?

La selezione delle donatrici solitamente avviene rispettando criteri medici molto particolari. La legge spagnola, nello specifico, stabilisce che le donatrici devono essere donne di età compresa tra i 18 e i 35 anni, che abbiano un buono stato di salute sia fisica che mentale. Dopo avere analizzato i singoli risultati per fascia di età, alcune delle cliniche spagnole a cui si rivolgono tantissime donne, per via dei risultati positivi ottenuti e della qualità dei servizi offerti, stabiliscono un tetto massimo che si aggira intorno ai 32 anni. L’età media delle donatrici è di circa 26 anni. 

La donatrice compila un questionario nel quale scrive la propria storia personale e familiare, ponendo attenzione a quelle patologie che possono avere un carattere ereditario. La candidata si sottopone a un test della personalità, a un colloquio con una psicologa e a una visita ginecologica che comprende: un esame per un controllo generale dello stato di salute, dei test genetici, un tampone vaginale e cervicale, un’ecografia vaginale, delle analisi del sangue per stabilire il gruppo sanguigno e il cariotipo, per conoscere anche lo stato ormonale, se portatrice di fibrosi cistica e per escludere l’eventuale presenza di malattie infettive (come epatiti B e C, HIV, sifilide…).

La donatrice, dopo essersi sottoposta a suddetti esami, firma un consenso scritto attraverso il quale si impegna a donare i propri ovociti e a rinunciare alla conoscenza dell’identità della ricevente.

Come viene assegnata la donatrice?

L’assegnazione della donatrice viene eseguita all’interno del centro scelto, assicurando la massima somiglianza fenotipica, immunologica tra donatrice e ricevente. Viene, quindi, garantita la somiglianza del fenotipo e del gruppo sanguigno. Le uniche informazioni che vengono comunicate alla ricevente riguardanti la donatrice sono quelle importanti e necessarie per il controllo della gravidanza, ovvero: età, gruppo sanguigno e fattore RH.

Come funziona la tecnica di ovodonazione?

La clinica di fecondazione assistita realizza dei cicli di ricezione ovocitaria in modalità asincrona con ovuli al fresco. Gli step necessari sono i seguenti:

  • stimolazione ormonale della donatrice;
  • recupero degli ovociti della donatrice seguendo una serie di protocolli certificati con la ISO9001;
  • selezione della donatrice sulla base di test psicologici, medici e genetici;
  • fecondazione degli ovociti con seme del partener attraverso la fecondazione in vitro con ICSI (ovvero una tecnica di riproduzione assistita che consente di inseminare una cellula riproduttiva femminile attraverso la micro-iniezione al suo interno di un unico spermatozoo) oppure fecondazione assistita;
  • coltura dell’embrione con “Embryoscope +”;
  • trasferimento dell’embrione nell’utero materno.

La paziente non viene sincronizzata con la donatrice ma gli ovociti freschi vengono fecondati con il seme del partner o del donatore e gli embrioni migliori verranno poi verificati e trasferiti nell’utero della ricevente in un momento successivo.