Scopetta: che cos’è e come si gioca? Possono giocarci anche i bambini?

La scopa, o scopetta, è un gioco tradizionale di carte italiano, e visto che le sue regole sono semplici, possono giocarci anche i bambini. Quindi, è un passatempo adatto a tutta la famiglia, se si vuole passare una serata a fare un gioco da tavolo. Ma quali sono le sue regole? In quanti possono giocare?

Le origini del gioco

Non si ha modo di sapere quale sia la data precisa in cui è nato il gioco della scopa, né sulle sue origini, ma molti ritengono che la scopa italiana sia un “discendente” del gioco spagnolo di carte Escoba, popolare nel Quattrocento.

Sembra, tuttavia, che a Napoli fosse un gioco praticato sempre nel XV secolo, soprattutto al porto, e a giocarvi erano proprio pescatori e pirati, che si giocavano bottini o altri oggetti preziosi. E’ certo, comunque, che ci sono diversi volumi pubblicati nell’Ottocento che illustrano come giocare a scopa.

Le regole della scopetta

I giocatori possono anche essere quattro, ma in quest’ultimo caso bisogna giocare a coppie. Per la scopa, è necessario usare le quaranta carte napoletane da quattro semi, ovvero denari, coppe, bastoni e spade.

Per iniziare a giocare, occorre scegliere un mazziere: i giocatori prendono ognuno una carta e chi ha quella con alta svolge il ruolo. Dopodiché il mazziere distribuisce tre carte a ciascun giocatore, in senso orario, e quattro carte vengono esposte sul tavolo.

Seguendo il senso della distribuzione, tutti giocano una carta e vince il round, prendendo le carte chi gioca una carta che ha un valore uguale ad una o alla somma delle carte presenti sul tavolo. Ad esempio, se si ha un cavaliere, ovvero un nove, si può prendere un altro cavaliere, oppure se ci sono delle carte che raggiungono la somma di nove, si ottengono quelle carte. Ogni volta che i giocatori terminano le carte, il mazziere ne distribuisce altre tre ai giocatori, fino a che il mazzo non termina. Alla fine di ogni round si può fare la conta dei punti.

Per il punteggio, il gioco prevede che:

  • si prenda un punto con più di venti carte;
  • si ottiene un punto se si prendono più di sei carte di denari;
  • si riceve un punto per il Settebello, ovvero sei si prende il sette di denari;
  • si ottiene un punto con il dieci di denari.

Si deve poi fare il conto della Primiera: un punto viene dato a chi ha il numero più grande con le quattro carte, di semi differenti, ed il valore varia a seconda del numero. Il sette equivale a ventuno punti, i sei valgono diciotto, l’asso ne vale sedici, e le carte dal 2 al 5 vanno dal 12 al 15. Le figure fanno ottenere dieci punti. Il massimo del punteggio, in tutto, è ottantaquattro.

Alcuni, forse, potranno pensare che sia un gioco di carte po complicato, per un bambino, ma in Italia è uno dei primi giochi che i nonni insegnano ai bambini, e può essere loro utile per esercitarsi nel fare somme matematiche.