Part Time post maternità: come si fa la domanda? Come funziona?

La legge prevede per le donne in maternità un congedo, anche part-time, che sono proprio i datori di lavoro a richiedere, ma come funziona? E quando e in che modo si può fare domanda?

Come funziona?

E’ ovvio che questo congedo post maternità riguarda le lavoratrici dipendenti, e non prevista dalle libere professioniste. Il cambiamento nelle norme del Jobs Act introdotto anche un congedo parentale part-time. Tuttavia, si specifica che la richiesta può essere fatta solo una volta e la riduzione dell’orario di lavoro non può superare il 50 % delle ore previste dal contratto.

La domanda per tale richiesta va fatta direttamente al datore di lavoro, ma c’è anche da considerare un caso particolare, ossia quello dei lavoratori che fanno riferimento al CCNL (Contratto Collettivo Nazione del Lavoro per il settore del commercio). E’ quest’ultimo, infatti che definisce in quali casi sono ammesse le domande di part-time. Alle lavoratrici in post-maternità, viene accolta se non più del 3 % dei dipendenti dell’azienda ne usufruiscono, e in caso contrario può essere rigettata. Il numero di persone che possono richiedere o no il part-time dipende anche dal numero di lavoratori dipendenti.

A cosa hanno diritto le madri lavoratrici

Oltre al congedo part-time, le madri lavoratrici hanno il diritto di mantenere il proprio posto di lavoro. Il datore di lavoro non ha motivi legali per opporsi alla richiesta ed entro quindici giorni è tenuto a trasformare il contatto, dalla ricezione della domanda. Durante il congedo, le madri hanno diritto ad un’indennità pari all’80 % e di astenersi per un massimo di dieci mesi nei primi dodici anni di vita del bambino. Ci sono, poi, i congedi per le malattie del figlio e i permessi di riposo, in caso di allattamento e di gravi handicap nel figlio.

Nelle tutele previste, per le donne in stato di gravidanza c’è il divieto di non sollevare pesi, fare lavori faticosi o che possono danneggiare la loro salute, non possono fare turni di notte, e se fanno parte delle forze dell’ordine, non devono fare lavoro operativo.

Questo rientro al lavoro in maniera graduale è, inoltre, vantaggioso anche per aziende. Da alcuni studi, infatti, risulta che le politiche del welfare aziendale, permette ai lavoratori di essere più produttivi e fidelizzati.

I dati che riguardano l’Italia, tuttavia, non sono sempre incoraggianti: infatti, sembra che l’età media delle mamme alla nascita del figlio si sia alzata, negli ultimi dieci anni, e il tasso di occupazione varia in maniera sensibile. E’ una conferma che l’Italia è, come è già stato detto, un paese che invecchia. In più, ed è emerso in testimonianze sui social media, che le donne in Italia che rimangono incinte non solo fanno fatica insieme ai loro compagni e mariti ad usufruire delle tutele previste, ma vengono discriminate.