Cos’è il linfedema, quali sono le cause e le possibili soluzioni?

Fra i disturbi più diffusi in assoluto troviamo il linfedema. In base ai dati ufficiali, in Italia si trovano circa 350 mila casi, con una maggiore incidenza dei linfedemi secondari, con il 58%. A livello mondiale la quota sale oltre i 250 milioni, e si stima che nella Penisola si aggiungano ogni anno circa 40 mila nuovi casi. Vediamo dunque di capire cos’è il linfedema, quali sono le cause e le possibili soluzioni.

Cos’è il linfedema e quali sono le cause?

Il linfedema è un’alterazione delle vie linfatiche, che si manifesta con un accumulo di liquido nei tessuti del corpo. Questo fenomeno provoca gonfiore, soprattutto agli arti inferiori, ma può essere localizzato anche in direzione delle braccia, del viso e del tronco. Le tipologie sono due: il linfedema primario è legato a malformazioni genetiche e a malattie del sistema linfatico, mentre il linfedema secondario può essere causato da interventi chirurgici, infezioni, lesioni o patologie tumorali.

 

Le cause del linfedema primario sono principalmente genetiche, e si manifestano fin dalla nascita o in età giovanile. Al contrario, le cause del secondario sono più variegate e possono includere l’asportazione dei linfonodi durante interventi oncologici, la radioterapia o infezioni che possono danneggiare il sistema linfatico. Il linfedema è un disturbo che, se non trattato adeguatamente, può causare disagio e compromettere la qualità di vita dei pazienti. Fortunatamente, esistono diverse terapie e soluzioni che possono contribuire a gestire i sintomi e migliorare la situazione.

Trattare il linfedema grazie ai collant a compressione graduata

Uno dei rimedi più utilizzati per gestire il linfedema è l’uso delle calze a compressione graduata. Ci sono tantissime soluzioni e modelli sul mercato, come nel caso dei collant microrete, efficaci ma anche eleganti da un punto di vista estetico. Questi indumenti particolari esercitano una pressione calibrata e decrescente sulla parte affetta, facilitando il deflusso del liquido linfatico e riducendo il gonfiore.

 

La compressione graduata è progettata per applicare una maggiore pressione nella zona più bassa dell’arto (caviglia), per poi diminuire gradualmente progredendo verso l’alto, migliorando così il flusso linfatico. L’uso regolare dei collant a compressione graduata in combinazione con altre terapie, può aiutare a prevenire l’aggravarsi del linfedema e a mantenere una buona qualità di vita.

Quali sono le terapie più diffuse per il linfedema?

Si comincia con il linfodrenaggio: si tratta di una tipologia di massaggio effettuata da specialisti, che ha il compito di stimolare il flusso linfatico e di ridurre così l’accumulo di liquido nei tessuti. Il linfodrenaggio può essere manuale o meccanico, ad esempio tramite l’utilizzo di apparecchiature a pressione regolabile.

 

La pressoterapia, invece, è una terapia meccanica che sfrutta alcuni dispositivi pneumatici per comprimere gli arti. La pressione viene applicata in modo sequenziale, così da stimolare il flusso linfatico, riducendo l’edema. Questa tecnica, inoltre, viene spesso utilizzata in combinazione con il linfodrenaggio manuale.

 

Al terzo posto troviamo il bendaggio compressivo. Questa pratica consiste nell’applicare bende elastiche sugli arti, per esercitare una compressione costante e favorire ancora una volta il drenaggio dei liquidi. Il bendaggio può essere impiegato come terapia a breve termine, o integrato in un piano di trattamento a lungo termine.