Quando sbocciano i girasoli?

Il girasole, fiore originario del Perù e del Messico, è da sempre un fiore che richiama l’estate, il sole e che, di conseguenza, mette allegria. Ma come si possono coltivare in giardino o in vaso? E quando sbocciano?

Come si coltiva in giardino o in vaso?

Se si ha a disposizione un giardino è possibile piantare i girasoli in pianta, acquistati ad un vivaio, e lo si pianta in una buca abbastanza da contenere il pane di terra, aggiungendovi del letame, per fertilizzare. In seguito, non occorreranno delle grandi cure, ma bisogna tenere una particolare cura per l’irrigazione, che non deve essere eseguita spesso e senza formare ristagni.

Si può coltivare anche in vaso, ma bisogna tenerlo in un angolo esposto al sole (e lo stesso vale per il giardino), ma al riparo da folate di vento. Il terriccio che si usa per piantarlo dovrà avere un pH compreso tra i 6 e i 7,5, ed essere fertile, umido e ben irrigato.

Il vaso in cui si pianta dovrebbe essere di almeno una ventina di centimetri, dove sul fondo andrebbe usata dell’argilla espansa. Anche qui andrebbe inserito del fertilizzante, per un paio di centimetri. Il girasole va seminato al centro del vaso ed interrato per due centimetri. Infine, il terreno va bagnato.

La coltivazione dipende molto dal tipo di girasole che si intende piantare. Ne esistono di diverse dimensioni, da quelli che superano i due metri di altezza a quelli che raggiungono i novanta centimetri. La scelta dipende molto dallo spazio disponibile in giardino o in casa, e per entrambe le coltivazioni bisogna fare attenzione ai parassiti.

I girasoli andrebbero pianti in primavera o all’inizio dell’estate, ed a seconda del tipo possono impiegare due o tre mesi a fiorire, ed i suoi primi germogli compaio dopo una settimana circa. Il ciclo vitale di questi fiori dura circa dai cento ai centotrenta giorni, di cui la fioritura è di circa un mese, nei mesi di luglio e/o agosto.

Usi e curiosità

Questo fiore proviene dal Messico e del Perù, ha origine antiche (alcuni resti di questi fiori risalgono a tremila anni prima di Cristo) e gli Incas lo associavano al sole, e ne usavano i semi come alimento, in quanto ricco di sostanze nutritive. Con la scoperta dell’America, venne importato in Europa dagli spagnoli, che lo coltivarono soprattutto come pianta ornamentale.

Divenne uno dei fiori preferiti di scrittori come Oscar Wilde, che lo usò come simbolo del movimento estetico, Eugenio Montale e Gabriele d’Annunzio, che vi dedicarono dei versi. Non si può certo dimenticare i girasoli del celebre pittore Van Gogh, usati come tema ricorrente nelle sue opere.

Nel linguaggio dei fiori, il girasole simboleggia la gioia, la serenità e la spensieratezza. In cucina, vengono impiegati sia i semi che il suo olio, in quanto ricchi di sali minerali, che permettono di farne degli ottimi alimenti per combattere problemi dell’intestino ed abbassare il colesterolo.

Chi li pianta, dunque, può sia usarli come fiori ornamentali, che ricavarne dei semi da inserire nelle proprie pietanze, che apportano diversi benefici all’organismo.