Singhiozzo nei neonati: ecco le probabile cause e i possibili rimedi

A chiunque può capitare di avere un attacco di singhiozzo, ma quando sono i neonati, a farne, i genitori si chiedono sempre quale sia la causa e come rimediare. Non che sia un fatto allarmante, ma può essere fastidioso, per il piccolo. Continuando a leggere questa pagina, si potrà saperne di più.

Le cause

Tra le cause del singhiozzo nei neonati, c’è sicuramente il reflusso gastro-esofageo, che capita anche agli adulti. Se il bambino è particolarmente vorace, non è strano che ingerisca anche aria, e ciò distende e stimola il suo diaframma, che a sua volta, al momento del ruttino, può causare il singhiozzo.

Non è strano nemmeno che i neonati abbiano il singhiozzo, dopo una crisi di pianto, soprattutto se causata dall’ansia o dall’eccitazione, in cui ingeriscono ancora più aria. In alcuni casi, invece, è lo sbalzo di temperatura a causarlo, magari dopo il bagnetto oppure il cambio del pannolino, ma non è chiaro quale meccanismo riflesso lo faccia insorgere.

Di norma, il singhiozzo non è pericolo, per i neonati, ma ci sono alcuni casi in cui può durare più a lungo, portando i piccoli alla ventilazione, soprattutto se sono nati prematuri. C’è chi ha ipotizzato che il singhiozzo sia un residuo evolutivo, che ha avuto origine con la ventilazione delle branchie, e tra le cause ci potrebbe essere una condizione filogenetica, ma è solo una teoria.

Che cosa fare

Sono vari, i rimedi che si possono adottare per far passare il singhiozzo al proprio bambino. Tanto per cominciare, cercare di evitare che ingerisca troppa aria durante la poppata, attaccandolo al seno o al biberon correttamente, e magari fargli fare un ruttino a metà del pasto. Se il singhiozzo insorge comunque, si può riattaccarlo al seno oppure dargli un cucchiaino di acqua tiepida con un contagocce o il ciuccio. Un altro rimedio, è quello di farlo starnutire, magari solleticandolo sotto il naso, perché lo starnuto provoca gli stessi effetti della deglutizione.

Ciò che non bisogna assolutamente fare è tappare il naso al piccolo, metodo che viene usato dagli adulti, perché ciò potrebbe solo innervosirlo e provocare il pianto, che può solo far peggiorare il problema. C’è chi prova a farsi passare il singhiozzo con qualche goccia di limone, ma questo è rimedio che non può essere sicuramente usato per i bambino, visto che è un frutto troppo acido.

Se questo problema dovesse verificarsi con più frequenza, allora è meglio chiedere consiglio al pediatra. Per il singhiozzo persistente esistono anche dei farmaci, ma questi ultimi dovrebbero essere l’ultima risorsa per gli adulti, e quindi i bambini dovrebbero evitarli.