Riflesso di estrusione: che cos’è? Cosa fare?

Il riflesso di estrusione è un riflesso neonatale della lingua, che consiste nel movimento involontario che effettua il neonato quando vi è uno stimolo esterno. Questo riflesso si presenta quando il bambino viene svezzato, e i genitori non sempre sanno come comportarsi, soprattutto per il primo figlio. Qui, in questa pagina, si possono trovare dei consigli.

Cosa succede quando il bambino ha il riflusso di estrusione

Non tutti sanno a cosa fa riferimento il riflesso di estrusione, ma è un riflesso presente nei più piccoli, che a poco a poco diventa un movimento intenzionale e controllato. Si può capire quando il bambino riesce a controllarsi avvicinando il cucchiaino, vuoto o pieno, alla sua bocca, toccandogli le labbra, e se il bambino porta fuori la lingua, sfregandola sul palato, allora è segno che questo riflesso è ancora presente.

L’OMS indica, rigidamente, che un bambino dovrebbe essere svezzato al sesto mese di gravidanza, e prima di allora essere nutrito solo con il latte. Infatti, sembra che il piccolo si possa affacciare al mondo del cibo quando comincia a stare seduto (cosa che favorisce sicuramente il processo di ingestione e digestione). E’ normale che all’inizio il piccolo possa tossire o rifiutare il cibo, sputando anche il cucchiaio, ed è bene, in ogni caso, seguire le indicazioni del pediatra.

Cosa fare e non durante lo svezzamento

Ogni bambino reagisce allo svezzamento in modo diverso, e ci sono volte in cui pesa più alle madri, smettere con l’allattamento, che al bambino. Ci sono, tuttavia, delle cose da considerare durante questa fase, a cominciare dal fatto che non solo il bambino deve saper stare seduto e aver perso il riflesso di estrusione, ma anche cominciare ad afferrare il cucchiaio e il cibo per portarlo alla bocca.

In passato, si consiglia di far ingerire al bambino gli alimenti che possono provocare allergie il più tardi possibile, ma oggi è diverso. Infatti, uno studio ha dimostrato che non è detto che ritardare l’assunzione di questo alimentazione possa non causare al bambino allergie o altre patologie di tipo alimentare.

Un altro consiglio è quello di far provare al bambino un alimento per volta, in modo che si abitui a sapori diversi e non lo rifiuti. Il latte si può continuare a darlo al bambino anche fino a un anno, svezzamento o meno, in quanto contiene le giuste quantità di proteine per il neonato. Lo zucchero, invece, si dovrebbe evitare prima dei due anni.

Particolare è il caso dei genitori vegetariani e vegani. Essi, ovviamente, vorrebbero evitare di dare al proprio figlio alimenti di origine animale, ma non sempre è possibile. Ci sono, naturalmente, degli integratori che si possono assumere già in gravidanza per compensare, ma è importante consultare sempre il medico, facendo i dovuti controlli per monitorare la salute del bambino.

Quale che sia la dieta, i primi tempi è bene non eccedere con le proteine nei primi due anni di vita del piccolo, per non rischiare problemi come l’obesità infantile, e quindi non bisogna superare i dieci o quindici grammi di proteine in ogni pappa.