La mindfulness: che cos’è? A che ora del giorno praticarla?

Mindfulness significa “consapevolezza” o “piena attenzione”, in inglese, ed è una particolare tecnica di meditazione, che si è diffusa negli anni Settanta, grazie al biologo statunitense Jon Kabat-Zinn. Ma come funziona? Quando è bene praticarla nell’arco della giornata? Quali sono i suoi benefici?

La tecnica

Il concetto della mindfulness può apparire complicato, ma la sua origine deriva dalla filosofia buddhista, che crede che la giusta meditazione possa conseguire all’illuminazione, liberando così dalla sofferenza. Bisogna, tuttavia, specificare che questo tipo di meditazione non porta ad uno stato di trance, non è una pratica religiosa e non aiuta a sfuggire ai problemi, fisici o psicologici che siano, così come non è una forma di psicoterapia.

Essa prevede alcuni programmi, come la mindfulness basata sulla terapia cognitiva, molto diffusa e testata scientificamente, che unisce questa pratica alla terapia cognitiva, usata nei paziente che soffrono di depressione. Vi è, poi, la mindfulness abbinata ad un protocollo che aiuta a prevenire le ricadute nelle dipendenze.

Praticarla non è difficile: basta sedersi con gli occhi chiusi a gambe incrociate su un cuscino o una sedia, tenendo la schiena dritta, e si sposta l’attenzione al movimento dell’addome mentre si sta respirando e sul respiro. Di solito, si inizia facendo meditazione per una decina di minuti al giorno, passando ad altri esercizi. Si può proporre, poi, di fare una meditazione camminata, da compiere a passi lenti, facendo fluire il respiro. Una pratica del genere si può praticare ovunque e a qualunque ora, ma è bene farlo in totale tranquillità.

I suoi benefici

La mindfulness di certo non apporta solo benefici psicologici. Infatti, riducendo i sintomi dello stress la pressione arteriosa cala, così come il cortisolo ematico, e così migliora la risposta del sistema immunitario. Essa si dimostra efficace anche nel controllare e percepire il dolore, che sia cronico ed acuto, e ciò vale anche per controllare problemi come la tossicodipendenza, i disturbi alimentari e del sonno e la psoriasi.

Può essere di supporto, inoltre, per chi soffre di patologie oncologiche e cardiache, dolori cronici, disabilità fisiche e limitazioni dovute ad interventi chirurgici. Può aiutare a fronteggiare anche malattie come l’HIV e l’epatite visto che, come è stato accennato prima, stimola la risposta immunitaria.

Visto che con l’età diminuisce la concentrazione, la mindfulness può aiutare a mantenerlo attivo, aumentando l’attività dell’enzima telomerasi, che protegge dalle cellule dell’invecchiamento, in modo da contrastarlo. Proprio per queste sue proprietà, è di sicuro utile a chi studia e chi lavora.

Prima si è accennato a diversi programmi che comprendono la mindfulness, ed ognuno ovviamente ha dei benefici, fisici e non. Un altro programma a cui si può accennare è quello per genitori e bambini, ossia un programma di educazione innovativo per promuovere la salute delle donne durante il travaglio, facilitando quest’ultimo e migliorando i rapporti con il partner. Ciò, ovviamente, è salutare anche per il neonato. Per i bambini e gli adolescenti, può essere utile per migliorare le loro capacità cognitive e sociali, e quindi non mancano i corsi anche per i più giovani.