Alzheimer: dove curare i familiari affetti da questa demenza?

L’Alzheimer colpisce 1 milione di persone soltanto in Italia, una situazione che rappresenta una crisi sanitaria e un dramma per le famiglie che devono affrontare questa demenza. La diagnosi dell’Alzheimer cambia per sempre la vita della persona colpita da questa patologia, condizionando in modo profondo e invasivo anche i familiari e gli amici.

Il morbo di Alzheimer è una demenza che compromette l’autonomia delle persone che ne sono affette, causando ad esempio la perdita di memoria e problemi al comportamento. Se nella fase iniziale i sintomi sono lievi e vengono spesso sottovalutati, con la progressione della demenza i danni al cervello sempre più gravi ed estesi provocano un netto peggioramento dei sintomi.

La progressione dell’Alzheimer è inevitabile, in quanto non esistono ancora trattamenti definitivi contro questa demenza, tuttavia la velocità con cui danneggia e riduce le facoltà del malato sono del tutto personali. In alcune situazioni diventa necessario rivolgersi a delle strutture specializzate, affinché il proprio caro possa ricevere tutte le cure e attenzioni di cui ha bisogno in modo sempre più continuo e costante.

Le migliori strutture per l’accoglienza delle persone affette da Alzheimer

Chi desidera sapere dove poter curare i pazienti affetti da Alzheimer può rivolgersi a Orpea Italia, gruppo specializzato nell’assistenza sociosanitaria e nell’accoglienza delle persone fragili. In particolare, Orpea è presente in Italia con diverse strutture in grado di accogliere le persone colpite dal morbo di Alzheimer, dotate di équipe multidisciplinari e attrezzature dedicate al trattamento dei pazienti affetti da demenze e non più autosufficienti.

Tra i centri c’è la residenza per anziani Richelmy a Torino, situata nel centro storico della città piemontese, dove trovare un’unità specifica per i malati di Alzheimer in grado di offrire percorsi terapeutici personalizzati. Altrettanto vale per la Residenza San Felice a Milano, una RSA in cui incontrare un comfort alberghiero e personale medico-sanitario qualificato per l’accoglienza delle persone con questa demenza.

Un centro altamente specializzato è la RSA Cardinal Minoretti di Genova, dotata di due nuclei Alzheimer e un nucleo riabilitativo, una vera e propria eccellenza in grado di offrire un supporto globale ad ogni ospite, con attività terapeutiche proposte in base alla programmazione dell’équipe multidisciplinare del centro. Altri centri Orpea per l’accoglienza dei malati di Alzheimer si trovano ad Asti, Bergamo, Treviso e Trieste, Cagliari, Monza, Sanremo e Verbano Cusio Ossola.

In base alla struttura è possibile accedere in regime privato o in convenzione con l’ASL, con la possibilità di soggiornare in maniera temporanea o definitiva. Tutti i centri propongono un servizio di ristorazione di qualità, camere ampie e luminose, spazi comuni curati per gli incontri con i familiari e équipe sanitarie multidisciplinari guidate da un medico coordinatore che provvede ad ogni esigenza dell’ospite.

Il trattamento per l’Alzheimer: cosa bisogna sapere?

L’assenza di una cura non significa che non sia possibile intervenire su alcuni sintomi legati al morbo di Alzheimer. In particolare, la terapia può prevedere farmaci specifici per il trattamento dell’insonnia, della depressione e dell’ansietà, mentre altri farmaci possono migliorare la memoria delle persone affette dalla demenza intervenendo nell’inibizione dell’enzima acetilcolinesterasi.

Questi medicinali sono coadiuvati dalle terapie non farmacologiche, come gli stimoli di tipo verbale, musicale e scritto che orientano il paziente nei confronti dello spazio circostante e della sfera di affetti personale. Le attività sociali sono infatti essenziali per il benessere del malato di Alzheimer, come gli esercizi di ginnastica, le passeggiate, la routine quotidiana e in genere tutta una serie di attività in grado di migliorare l’umore del paziente.

Fornire assistenza a una persona colpita da Alzheimer non è facile, infatti richiede competenze ed esperienza, oltre alla conoscenza dei cambiamenti inevitabili nel comportamento del malato, trasformazioni che possono mettere in profonda crisi i familiari che si occupano di un parente con il morbo di Alzheimer. È proprio laddove non è più possibile proseguire all’interno dell’ambiente domestico che le RSA possono fornire una soluzione ottimale, soprattutto per il benessere del proprio caro.