Tiny house prezzi: ecco quali sono e le caratteristiche di questa abitazione

Le tiny houses, come suggerisce il loro stesso nome sono delle case piccole, mobili e non, in linea con l’ecosostenibilità. Ma quali sono le loro caratteristiche? Ed i loro prezzi?

Storia e caratteristiche

Queste case si distinguono, ovviamene, per le loro dimensioni, che va dagli otto ai quaranta metri quadri, e non solo sono facili da edificare, ma hanno la caratteristica di essere funzionali ed autosufficienti, a livello energetico. Le prime nacquero negli Stati Uniti, dopo l’Uragano Katrina, che si verificò nel 2005, e ci furono delle urgenti esigenze abitative, e quindi si costruire dei prefabbricati di ventotto metri quadrati, semplici e sicuri.

In seguito, si sviluppò il fenomeno sociale ed architettonico dello Small House Movement, che promuoveva uno stile di vita più libero, etico e sostenibile, e dagli USA arrivò in Europa. In Italia fu Renzo Piano ha proporre i primi piani di micro house.

Optare per case come queste ha numerosi vantaggi, a cominciare dall’abbattimento dei costi, visto che il prezzo di una tiny house si aggira attorno ai 50000 euro, e la sua costruzione è piuttosto rapida. Una casa del genere è versatile e funzionale e per le sue dimensioni si può inserire anche in ambienti naturali, così che gli abitanti possano anche stare a contatto con la natura.

Ovviamente ci sono anche degli svantaggi, in quanto le piccole dimensioni non permettono di viverci per lunghi periodi e se si hanno dei bambini tali misure ridotte non sono certo l’ideale. Anche per gli adulti, spostarsi sia nell’ambiente che in altri punti, non è certo una comodità.

Le tiny houses in Italia

In Italia è possibile trovare queste case, ma ci si domanda come regolarsi con vari permessi e tasse. Bisogna considerare che questi variano a seconda del Comune è del tipo di casa, ovvero se si trovano su due ruote o sono fisse.

Sono tre le normative che trattano di queste case, ovvero il D.P.R. del 6 giugno 2001, numero 380 del “Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia”, il Decreto ministeriale Sanità 5 luglio 1975 ed il Codice della Strada (per le case mobili). In base a queste norme, se si tratta di una casa mobile, che si usa come seconda casa, essa può essere abitata solo per brevi periodi (al massimo tre mesi), e deve essere provvista di targa, assicurazione e bolli per veicoli ricreazionali.

Nel caso di una casa fissa, oltre ai permessi per costruirla occorre che essa abbia i requisiti standard che la classificano come abitazione, e deve rispettare le norme igieniche e di sicurezza previste, in base alle norme Regionali.