Il bracco italiano: ecco quali sono le caratteristiche fisiche e caratteriali di questo cane

Noto per essere un cane da caccia, il bracco italiano ha origini molto antiche ed un animale adatto anche a famiglie con bambini. Per saperne di più su di lui, si può continuare a leggere questa pagina.

Storia e caratteristiche fisiche

Questa razza di cani sembra avere un origine antica, risalente addirittura all’antico Egitto: si ritiene, infatti, che sia nato per via di un incrocio fra molossi, e che venisse usato per delle corse, ma è nel Medioevo che comincia ad essere usato nella caccia. Persino Dante lo cita in un suo sonetto, come altri autori dell’epoca. Durante il Rinascimento diventò un cane amato in Italia dalla nobiltà, e tornarono ad essere apprezzati, in seguito, nel Novecento.

Il pelo corto di questi cani può essere di due colorazioni, ovvero bianco punteggiato di un bianco-arancio e bianco punteggiato di marrone, ma esistono anche dei soggetti pezzati. Non è un cane grosso, ma è slanciato e ha muscoli ben definiti. La sua coda è dritta, ed un maschio di questa razza può misurare dai 58 ai 62 centimetri, mentre le femmine sono di poco più piccole, e possono pesare tra i 25 e i 40 chili. Le sue labbra pendono oltre la mascella, ed anche le orecchie si presentano lunghe e grandi, come il naso, sporgente e voluminoso. Anche se è un cane da caccia, si muove in maniera lenta, ma è comunque attente, e chi lo adotta dovrebbe assicurarsi che non si impigrisca, facendovi fare attività all’aria aperta.

Carattere ed altre informazioni

Il bracco italiano ha, in genere, un buon carattere ed è facile da addestrare. Se non lo si educa della caccia, può essere comunque un valido cane da guardia, capace di socializzare anche con i bambini, oltre che con altri cani. E’ intelligente, affidabile e docile, ed è un cane che sta bene in campagna, ama nuotare e recuperare oggetti, e si consiglia di farlo esercitare almeno due ore al giorno.

I cuccioli, che si possono trovare presso vari allevamenti, possono costare dai 350 ai 700 euro l’uno, ed una volta svezzato può nutrirsi di verdure, riso e carne, dosati secondo i consigli del veterinario o dell’allevatore. Importante, oltre a fargli fare esercizi, è di non dargli spuntini fuori pasto, in quanto potrebbe ingrassare. Generalmente, questo cane gode di una salute di ferro, ma può soffrire di disturbi ereditari, ortopedici e/o oculari, come delle diplasie al gomito o alle anche, che possono ridurre la sua mobilità. In media, vive tra i dodici e i tredici anni.

C’è da dire che non è adatto a tutti, e si sconsiglia di prenderlo a chi adotta un cane per la prima volta. Gestirlo non è semplice, e bisogna educarlo con pazienza. Di conseguenza, almeno per i primi tempi, bisogna seguirlo attentamente.